Startup Tales | Come ItaliaRimborso assiste gratuitamente i passeggeri vittime di disservizi aerei ad ottenere i risarcimenti spettanti
Fondata a Trapani nel 2019 dal CEO Felice D’Angelo, la claim company siciliana ha sviluppato una soluzione basata su un algoritmo intelligente che consente di sapere in anticipo se i viaggiatori hanno o meno diritto a un risarcimento pecuniario per problemi imputabili alle compagnie aeree
Assistere i passeggeri vittime di disservizi imputabili alle compagnie aeree (gravi ritardi, cancellazioni, overbooking, coincidenze perse, smarrimento e danneggiamento dei bagagli) nell’ottenere i risarcimenti pecuniari spettanti secondo quanto previsto dal Regolamento Europeo 261/2004 e dalla Convenzione di Montreal del 1990, con una tecnologia brevettata basata su un algoritmo “intelligente” , che analizza molteplici dati in pochi minuti consentendo di sapere in anticipo se il passeggero ha diritto a un indennizzo. In estrema sintesi è questa l’attività di ItaliaRimborso, ex startup e oggi PMI innovativa fondata dall’attuale CEO Felice D’Angelo nel 2019 a Trapani.
Un servizio gratuito, smart, intuitivo e veloce, con i costi per la gestione dei reclami caricati sulla controparte. La claim company siciliana si attiva anche quando un volo viene cancellato a causa di condizioni meteorologiche eccezionali. Infatti, in queste circostanze la compagnia aerea deve assistere il viaggiatore. Se ciò non accade, il malcapitato può sostenere autonomamente svariati costi (ad esempio affidarsi a un altro vettore aereo o prendere un taxi per raggiungere la meta), chiedendo il rimborso delle spese sostenute.
Dall’idea di business all’avvio dell’attività imprenditoriale innovativa: i primi passi di ItaliaRimborso
L’idea di partenza è frutto di un’intuizione di Felice D’Angelo dopo un percorso di studi accademici in economia e, soprattutto, un importante master in Growth Hacking Marketing presso la sede torinese di Talent Garden che ha rappresentato l’input per costituire ItaliaRimborso partendo da un disservizio e dalle normative vigenti. “Da un lato - spiega D’Angelo - c’è un problema di fondo legato al Regolamento europeo che pochi conoscono; dall’altro una procedura burocratica complessa per far valere i propri diritti”.
La risposta del mercato è stata subito importante “consentendoci di assistere circa 50 passeggeri al mese - prosegue il founder di Italia Rimborso -. Una soluzione possibile in quanto abbiamo strutturato un servizio in grado di valutare a priori l’esito di un reclamo, inizialmente grazie all’assunzione di un perito tecnico aeronautico". In questo modo, quando un passeggero vittima di un disservizio presentava una domanda compilando l’apposito form sul sito di ItaliaRimborso, quest’ultima applicava una valutazione “manuale” sul volo in questione utile a sapere anticipatamente se vi fossero i presupposti per ottenere una compensazione pecuniaria.
Come funziona la tecnologia brevettata per la valutazione preventiva dei reclami di ItaliaRimborso
Stanti i riscontri immediatamente positivi “abbiamo iniziato a ragionare sulla tecnologia da applicare per velocizzare la valutazione preliminare e crescere nel mercato. Come primo passo – prosegue il CEO di Italia Rimborso – ci siamo dotati di un gestionale interno (CMS). Poi la tecnologia ci ha aiutati sempre più: da un lato abilitando il controllo sui nostri processi, dall’altro ha permesso di risolvere tutti i nostri problemi consentendoci di assistere 16.000 passeggeri all’anno rispetto ai 1.000 iniziali”.
Un altro elemento fondamentale è stato attribuire un codice di tracciamento associato ad ogni pratica, affidato direttamente al passeggero vittima di disservizi permettendogli di visualizzarne in qualsiasi momento lo stato di avanzamento. Inoltre, sottolinea D’Angelo, “abbiamo creato un’automazione del nostro algoritmo basato su intelligenza artificiale e machine learning, che incrocia diversi dati e ci permette di sapere se la pratica è lavorabile istantaneamente. Grazie a questa soluzione, che prevede ancora un controllo umano dovuto al verificarsi di condizioni eccezionali, siamo diventati davvero competitivi sia nel mercato B2C che in quello B2B”. Ovvero le agenzie viaggi convenzionate, che attualmente sono circa 1.000.
ItaliaRimborso ha quindi iniziato ad elaborare internamente diversi indicatori statistici per stimare quanti disservizi si verificano, quanti voli sono in ritardo o vengono cancellati, la puntualità o meno delle singole compagnie aeree e quali sono gli aeroporti più efficienti. “Con questi dati - spiega D’Angelo - abbiamo avviato campagne di marketing funzionali e aggressive, mirate su un settore specifico. In questa fase il ruolo di Intesa Sanpaolo è stato cruciale – aggiunge il CEO di Italia Rimborso – perché è stato l’unico istituto finanziario sul territorio a credere nel progetto concedendoci nel 2022 un finanziamento di quasi 500.000 euro, interamente utilizzato per avviare campagne di marketing volte a tracciare anche il tasso di conversione”.
Un passaggio fondamentale, che ha consentito all’ex startup innovativa siciliana di avere contezza del mercato e dei costi di acquisizione delle pratiche, avviando il percorso di crescita costante di Italia Rimborso che nel 2023 ha ricevuto oltre 60.000 richieste di compensazioni, lavorandone 20.000. Risultato che si è riflesso sul fatturato, arrivato a quasi 2 milioni di euro, e sull’ampliamento del team, composto oggi da 13 persone - rigorosamente under 40 - dopo una serie di assunzioni sul territorio.
Italia Rimborso: la sostenibilità ambientale al centro del business
La realtà siciliana, inoltre, ha sempre dato grande importanza alla sostenibilità ambientale, ad esempio avviando a metà del 2022 il progetto “pratica green”. In questo modo, dopo aver ricevuto esito positivo per avanzare la richiesta di risarcimento, ogni passeggero ha avuto la possibilità di scegliere se avviare una pratica a zero impatto ambientale inviando tutta la documentazione necessaria in formato digitale. Una soluzione diventata strutturale all’inizio del 2024.
In questo modo, chiarisce il CEO di ItaliaRimborso, “l’utente vittima di un disservizio aereo non riceve più un elenco di documenti per la sua pratica, ma un link per caricarli in versione digitale che velocizza l’apertura del reclamo e ci permette di espletare parte del nostro lavoro”.
Inoltre, la PMI siciliana ha in programma a breve un cambio di sede necessario vista la crescita del business, progettando quella nuova con la sostenibilità ambientale al primo posto: dall’installazione di pannelli fotovoltaici per essere autosufficienti alla semplice sostituzione degli infissi, con un investimento che comporterà anche una riduzione dei costi futuri.”, sottolinea D’Angelo.
I successi di ItaliaRimborso con il supporto di Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center
Nel percorso di crescita ItaliaRimborso ha ricevuto numerosi riconoscimenti, oltre ad essere l’unica piattaforma di litigation funding italiana citata nello studio comunitario sul third-party litigation funding all’interno del documento “Responsible private funding of litigation” pubblicato a marzo del 2021. A cui si aggiunge il conferimento del Premio dei Premi 2023 nella categoria Turismo (Premio nazionale per l’Innovazione istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su concessione del Presidente della Repubblica nel 2008 promosso da Fondazione COTEC), consegnato a Felice D’Angelo dal Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, durante la cerimonia svoltasi a Roma il 19 dicembre 2023 presso il CNR.
Inoltre, nel 2021 ItaliaRimborso ha ricevuto l’accreditation Elite, accedendo alla Elite Lounge di Intesa Sanpaolo organizzata in collaborazione con Elite: ecosistema di Euronext che aiuta startup e PMI a crescere e strutturarsi attraverso un set di servizi a supporto del business.
Nel 2022, poi, la claim company siciliana ha partecipato all’Italian Life Style Program – Aceleration Program in Florence: programma di accelerazione dedicato alla ricerca di startup e PMI innovative che offrono soluzioni digitali e tecnologie abilitanti alle industrie del turismo, della moda e del food, ideato e promosso congiuntamente da Nana Bianca con Intesa Sanpaolo Innovation Center, Fondazione CR Firenze e Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione. In seguito al programma, la relazione con l’Innovation Center è proseguita e si è intensificata ponendo le basi per future collaborazioni più strutturate.
“Entrambi i percorsi ci hanno consentito di accumulare esperienza e coltivare contatti umani professionali. Elementi importanti, soprattutto per un business come il nostro: un'azienda che viene dal Sud, dove è molto difficile non tanto fare innovazione quanto intrattenere rapporti professionali con fondi e altri stakeholders per via della distanza” sottolinea D’Angelo.
I prossimi step di ItaliaRimborso: dalla “conquista” del mercato italiano all’internazionalizzazione del business
Passando ai prossimi step, “la vera e grande sfida sarà nel 2024 nel 2025 perché adesso abbiamo tutti i sistemi automatici e budget per investire nel marketing. Cifre considerevoli, che mettono in luce la pecca del nostro modello di business – spiega il CEO della realtà innovativa siciliana -. Per ogni pratica che lavoriamo c’è un esborso di denaro immediato, che rientra in un lasso di tempo compreso tra i quattro e i sei mesi”.
Rispetto all’internazionalizzazione del business, spiega D’Angelo, “è da sempre una nostra ambizione. Per questo durante Italian Lifestyle Program non abbiamo solo pensato ad un percorso, ma l'abbiamo realizzato su carta individuando e registrando il brand “Claiman” (una sorta di supereroe dei claim) in Europa, oltre ad acquistare tutti i domini internet avendo già idea di come svilupparla”.
Tuttavia, prosegue il CEO di Italia Rimborso, “gli elementi statistici indicano che in Italia c’è una grossa fetta di mercato che possiamo ancora conquistare. 600.000 passeggeri che hanno diritto alla compensazione pecuniaria, ma che non ne sono consapevoli o non presentano richiesta alle compagnie aeree. Di conseguenza, dobbiamo e possiamo crescere ancora nel nostro territorio”.
Il tutto resistendo ai “corteggiamenti” da parte di fondi di investimento, italiani e non, per avere più autonomia operativa e cambiare business model senza dover rispondere a terzi: “Non vediamo ancora un round come una necessità”, precisa D’Angelo. Per poi esprimere una sorta di sogno: “L'ideale sarebbe riuscire a portare nel nostro territorio centri di innovazione, incubatori e programmi di accelerazione. A mio avviso qui partono progetti innovativi funzionali, ma non hanno quel pizzico di fortuna che abbiamo avuto noi e falliscono”.