Startup Tales | Come LocalGreen sta rivoluzionando l’agricoltura

28 Giugno 2023
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La startup produce verdure sostenibili con il vertical farming, modalità di coltivazione innovativa che elimina gli sprechi

Passare dal seme all’insalata imbustata pronta per essere consumata con colture disponibili 365 giorni all’anno senza utilizzare pesticidi, fertilizzanti e altre sostanze chimiche, riducendo drasticamente i consumi di acqua e suolo per rendere l’agricoltura sostenibile grazie alle coltivazioni indoor che ricreano le condizioni ideali per la crescita delle piante e integrano l’intera filiera.

Questo è il vertical farming, ovvero una modalità di coltivazione basata su diverse tecnologie innovative che si concretizza all’interno di edifici ubicati nei centri urbani o in prossimità degli stessi, sostituendo la luce del sole con quella di lampade led. Soluzione portata in Italia anche da LocalGreen, startup co-fondata a Milano nel 2019 da Paolo Forattini (CFO) e Lorenzo Beccari (CTO), con Marco Maggioni – agronomo che ha lavorato per In-Farm, azienda leader in Europa nel settore – a completare il team poco dopo come responsabile R&D.

 

Come funziona il vertical farming innovativo di LocalGreen

Grazie all’utilizzo esclusivo di tecnologie sviluppate “in house” e brevettate, LocalGreen ha realizzato una soluzione che riduce del 40% i costi degli impianti produttivi ‘verticali’.

Il vertical farming permette di ricreare i parametri perfetti di crescita delle piante in modo che tutti gli input siano ottimali all’interno di un ambiente ricostruito ad arte per favorire la crescita vegetale. La conseguenza è avere piante molto più sane e più produttive”, spiega Forattini. L’impianto produttivo di LocalGreen, inoltre, “è completamente diverso da quello della ‘classica’ vertical farm in quanto non usiamo scaffalature orizzontali ma lunghe e alte pareti verdi verticali per la coltivazione, con un sistema di irrigazione brevettato basato esclusivamente sull’aeroponica, che ‘consuma’ solo l’acqua assorbita dalle piante”.

Soluzione che consente di risparmiare il 95% di acqua rispetto all’agricoltura tradizionale grazie al riciclo e alla rimineralizzazione, evitando contestualmente che le piante siano contaminate da metalli pesanti e parassiti ‘esterni’.

Inoltre, con l’aeroponica le radici restano sospese nell’aria per la maggior parte del tempo assorbendo meglio l’ossigeno, essenziale per la salute delle piante e per aumentare la produttività. Infatti, grazie alle tecnologie sviluppate autonomamente per il vertical farming, la startup può completare 25 raccolti all’anno rispetto ai consueti 3 realizzati in campo aperto.

immagini di piante coltivate in modalità aeroponica dalla startup LocalGreen immagini di piante coltivate in modalità aeroponica dalla startup LocalGreen

I primi passi di LocalGreen

Mi sono laureato in Economia in Cattolica, Lorenzo in Ingegneria al Politecnico. Informandoci su quanto stava accadendo a livello tecnologico nel mondo dell’agricoltura, abbiamo visto come negli Usa stesse nascendo e sviluppandosi il vertical farming: una soluzione che consente di aumentare esponenzialmente la produzione in spazi ristretti, in grado di risolvere problemi che si sarebbero via via ingigantiti”, spiega Paolo Forattini.

Incubata inizialmente da Impact Hub Milano, LocalGreen è subito entrata in contatto con Coop per poi trasferirsi vicino al capoluogo lombardo da un investitore che ha messo a disposizione della startup laboratori e camere di crescita per avviare la coltivazione.

Da lì – spiega Forattini – abbiamo sviluppato una rete commerciale principalmente con i player della GDO. Il nostro ingresso nel mercato è stato graduale, affiancando ricerca e test grazie alla collaborazione con Coop e Coop Lombardia”.

Sviluppo passato anche dalla raccolta di capitali: quasi tre milioni di euro tra round d’investimento, debito bancario e strumenti partecipativi. Risorse utilizzate per realizzare nel 2022 un impianto produttivo più grande a Cervesina (Pavia), diventata contestualmente sede della startup.

 

LocalGreen tra presente e futuro

Dalla fondazione LocalGreen è cresciuta costantemente impiegando 15 persone rispetto alle 4 iniziali e, grazie a 1.500 m2 di coltivazione verticale nell’impianto di Cervesina, produce 80 mila buste a settimana di insalata senza nichel in 4 varietà (lattughino e mix di insalate a foglia verde) saporite e sempre fresche.

Avviata la produzione su larga scala, le insalate di LocalGreen hanno attratto diversi player della Grande Distribuzione, da Coop (Liguria, Piemonte e Lombardia) a Unes passando per ‘Iper la grande I’, Gulliver e recentissimamente CRAI.

Guardando al futuro uno degli obiettivi “è lavorare bene in aree ristrette puntando su Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto per scalare il mercato italiano - chiarisce Forattini -. I nostri prezzi sono più alti di quelli del comparto ortofrutticolo e vicini a quelli dei prodotti biologici, ma in futuro puntiamo a commercializzare insalate in busta e altri prodotti allo stesso prezzo dei competitor tradizionali”.

Un grande vantaggio di LocalGreen – prosegue Forattini - è la logistica: l’insalata ha grossi volumi con valore di prodotto per volume relativamente basso. Sotto questo aspetto siamo molto competitivi, anche perché l’impatto della logistica nel settore è a dir poco rilevante”.

Inoltre, la startup staguardando con interesse a rucola, valeriana e, in generale, a tutte le verdure imbustate, mentre frutti rossi e pomodori sono progetti a medio termine” di una realtà giovane considerando l’età media del team e dei founder, ma matura nella visione del business. Business che mira a ampliarsi includendo anche il canale HoReCa (Hotel, Ristoranti e Catering), con una serie di test volti a comprendere come entrare al meglio nel segmento di mercato.

Agritech Engeneer della startup innovativa LocalGreen che controlla il grado di maturazione della piante Agritech Engeneer della startup innovativa LocalGreen che controlla il grado di maturazione della piante

Il supporto di Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center: da Up2Stars a ELITE Lounge

Per la crescita di LocalGreen è stata importante la partecipazione nel 2022 a Up2Starsprogramma di valorizzazione nato dalla collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center con il supporto della piattaforma di innovazione Gellifynel filone Bioeconomia e agritech.

La filiale di riferimento della startup - già cliente del Gruppo - ha suggerito ai founder di candidarsi per partecipare al percorso che, ricorda il CFO di LocalGreen, “è stato altamente personalizzato e tarato sulle nostre esigenze, dandoci l’opportunità di crescere come azienda lavorando sugli aspetti più ‘fragili’ per i quali avevamo bisogno di un supporto aggiuntivo in un’esperienza indubbiamente positiva”.

Esperienza conclusasi con l’ingresso di LocalGreen nella ELITE Lounge di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con ELITE, l’ecosistema di Euronext che aiuta le piccole e medie imprese a crescere e ad accedere ai mercati dei capitali privati e pubblici che ha l’obiettivo finale di individuare le più promettenti realtà imprenditoriali italiane per prepararle ad affrontare le sfide della crescita attraverso un set di servizi a supporto del business.

Un percorso che “ha portato benefici sia a livello formativo che reputazionale, in quanto dà visibilità e credibilità all’azienda agli occhi del mercato con un supporto che va oltre gli aspetti prettamente economici e alla durata dei programmi – spiega Forattini -. Ad esempio, Intesa Sanpaolo Innovation Center ha creato opportunità per avviare nuove collaborazioni, come in occasione di un evento a Torino che ci ha permesso di entrare in contatto con PAM”.

Opportunità che non sono destinate ad esaurirsi, con LocalGreen in piena “scalata” e il Gruppo Intesa Sanpaolo a sostenerla stante l’alto potenziale innovativo della tecnologia sostenibile sviluppata interamente “in house” dalla giovane realtà lombarda, in un settore che deve necessariamente innovarsi per cambiare e diventare il “motore” della transizione ecologica.

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