Alla Fiera dell’Agricoltura di Novi Sad Intesa Sanpaolo Innovation Center presenta le innovazioni agritech dell'oggi e del domani
Dal 20 al 26 maggio 2023 si è svolta la 90 ª edizione della Fiera Internazionale dell’Agricoltura di Novi Sad (Serbia), evento di riferimento per il settore agricolo e zootecnico nel Sud-Est Europa. La Fiera ha accolto 1.100 espositori provenienti da 21 Paesi e più di 140.000 visitatori, oltre a rappresentanti di alto profilo delle istituzioni locali, europee e internazionali.
L’Italia - Paese partner dell’evento - oltre a uno spazio espositivo “riservato” nel quale 20 aziende hanno presentato soluzioni innovative - ha proposto seminari e workshop per promuovere la cooperazione tra operatori italiani e balcanici.
La partecipazione italiana all’evento ha coinvolto Banca Intesa Beograd - controllata serba del Gruppo Intesa Sanpaolo -, presente con uno stand per permettere ai clienti serbi e italiani del settore di entrare in contatto, confrontarsi sulle best practice e avviare nuove collaborazioni.
La partecipazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center alla Fiera Internazionale dell’Agricoltura di Novi Sad
Daniele Borghi - innovation analyst dell’ufficio trend Analysis - in rappresentanza di Intesa Sanpaolo Innovation Center ha partecipato in qualità di relatore all’importante conferenza “Innovation & Investments” lunedì 22 maggio, insieme a rappresentanti del Governo serbo.
Borghi ha presentato a una platea composta da microimprese, PMI e Corporate le tecnologie già disponibili per il settore sviluppate da realtà internazionali, quelle “in arrivo” nel breve-medio periodo, spiegando infine come l’agroalimentare grazie all’impiego di soluzioni innovative sostenibili possa diventare il principale driver per la transizione ecologica.
Tecnologie e soluzioni innovative per l’agricoltura già disponibili sul mercato
Le tecnologie già presenti sul mercato spaziano da trattori a guida autonoma - utilizzati prevalentemente per piantare, concimare e irrigare i terreni - ai droni UAS che consentono di ottimizzare le operazioni aumentando raccolto e produzione, oltre a carpire dati fondamentali per l’agricoltura di precisione. Innovazioni alle quali si aggiungono robot in grado di localizzare, prelevare e trasportare il raccolto di campi e frutteti utilizzando l’Intelligenza Artificiale per identificare frutti e verdure maturi, e modelli predittivi che - attraverso l’analisi dei dati - forniscono informazioni cruciali per “proteggere” le piantagioni.
Inoltre, le piattaforme modulari connesse sfruttando sensoristica e IA permettono di mappare e analizzare le caratteristiche dei campi attraverso l’analisi dei dati provenienti da molteplici fonti come droni, satelliti e sistemi di irrigazione intelligenti.
Le soluzioni agritech in arrivo: dallo “speed breading” alle nanotecnologie
Passando alle soluzioni disponibili a breve o da implementare, Borghi ha spiegato come – anche grazie alle sinergie con startup attive in ambito aerospaziale aventi quale mercato di riferimento l’agroalimentare - siano quasi pronte tecnologie disruptive in grado di rispondere alle nuove sfide del settore.
Tra queste lo “Space Farming” ha spinto la ricerca verso lo sviluppo di sistemi biorigenerativi e tecnologie di “speed breeding” che consentono di ottenere fino a sei raccolti annuali -, l’agricoltura urbana con colture idroponiche che non prevedono l’uso pesticidi o sostanze agrochimiche permettendo di riutilizzare le risorse idriche e “risparmiare suolo” (ad esempio il vertical farming) e l’impiego di nanotecnologie nella coltivazione, nei processi produttivi e nel packaging per garantire la sicurezza degli alimenti.
ESG: come l’agroalimentare può diventare il “motore” della transizione green innovando
La presentazione si è chiusa focalizzandosi sulla sostenibilità in chiave ESG, in quanto il settore è tra i principali responsabili delle emissioni inquinanti su scala globale (il 21% di quelle totali nel 2019), oltre a sfruttare il 70% delle risorse idriche del Pianeta.
Dare più importanza all’ambiente e alla sostenibilità, di conseguenza, è un mindset chiave per fare dell’agroalimentare un “motore” della transizione green, in quanto la domanda globale è destinata a crescere dell’1% su base annua fino al 2030.
Tra i principali driver per l’agricoltura verde figurano i prodotti biologici – sempre più richiesti dai consumatori finali – che prevedono l’utilizzo di biostimolanti, bioerbicidi e biopesticidi, nonché una maggiore attenzione per la sicurezza e la tracciabilità dei prodotti grazie all’individuazione di elementi contaminanti, oltre alla trasformazione dei rifiuti in risorse anche per la produzione di energia.
Infine, la “concorrenza” nello sfruttamento del suolo tra l’agricoltura tradizionale e il crescente bisogno di energie rinnovabili ha portato allo sviluppo di sistemi AgroFotoVoltaici (APV). Sistemi che, oltre a ridurre il consumo d’acqua e aumentare la resa del 70%, producono energia “green” rappresentando una possibile fonte di reddito secondario a lungo termine.